Bellezza
Italia, ottava potenza mondiale della chirurgia estetica: i numeri di un settore in crescita tra pandemia e innovazione
L’Italia si colloca all’ottavo posto nella classifica globale delle procedure mediche cosmetiche e interventi di chirurgia plastica, preceduta da potenze come Stati Uniti, Brasile, Germania, Giappone, Turchia, Messico e Argentina. A guidare questa particolare classifica sono gli Stati Uniti, leader incontrastati nel numero di procedure non chirurgiche, con quasi 6 milioni di trattamenti eseguiti, mentre il Brasile detiene il primato nelle procedure chirurgiche, con oltre 2 milioni di interventi. Due colossi che dimostrano quanto la bellezza e il benessere fisico siano ormai elementi centrali nelle culture di diverse nazioni, a partire da quelle economicamente più avanzate.
Ma l’Italia non resta indietro. Secondo l’International Society of Aesthetic Plastic Surgery (ISAPS), nel 2022 il Bel Paese ha registrato ben 747.391 trattamenti estetici, di cui 262.556 interventi chirurgici. La mastoplastica additiva, la blefaroplastica, la liposuzione, i trattamenti alle labbra e all’area periorale e la rinoplastica sono risultate le cinque procedure chirurgiche più popolari. Per quanto riguarda i trattamenti non invasivi, sono stati eseguiti 484.834 interventi, con l’acido ialuronico, la tossina botulinica, i peeling chimici, l’epilazione e i trattamenti anticellulite in cima alla lista delle richieste.
La crescente domanda di estetica non chirurgica rispecchia una tendenza globale e di questo ne abbiamo parlato con il Chirurgo Plastico Dottor Gianni Antonio Della Corte: si cerca sempre più un miglioramento dell’aspetto senza dover ricorrere al bisturi. Ed è proprio in questo contesto che l’Italia gioca un ruolo significativo, con una particolare attenzione alle nuove tecnologie e ai trattamenti meno invasivi.
Gli effetti della pandemia sul settore: dati e tendenze
L’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (AICPE), basandosi sui dati dell’ISAPS, ha offerto un’analisi dettagliata di come la pandemia abbia influenzato il settore. Il 2020 è stato un anno di svolta per molti comparti, e quello della chirurgia estetica non ha fatto eccezione. In Italia, il 2020 ha visto una diminuzione del 10% nelle pratiche chirurgiche rispetto al 2019, con un calo da 1.088.704 a 830.868 procedure complessive. Tuttavia, non tutte le categorie hanno subito lo stesso impatto: i trattamenti non chirurgici hanno registrato un sorprendente aumento del 5,7%, segnando una netta differenza rispetto alla flessione delle operazioni chirurgiche.
Questo cambiamento di rotta può essere spiegato da una serie di fattori. La necessità di distanziamento sociale ha reso complicata l’organizzazione di interventi complessi, mentre le procedure rapide e non invasive sono diventate un’opzione più appetibile per chi cercava di migliorare il proprio aspetto senza lunghe degenze o rischi. La tossina botulinica e l’acido ialuronico hanno continuato a dominare il mercato degli iniettivi, in particolare nella fascia d’età tra i 35 e i 50 anni, mentre per le giovani donne tra i 19 e i 34 anni la mastoplastica additiva si è confermata l’intervento chirurgico più popolare. Gli uomini, invece, hanno preferito concentrarsi sulla blefaroplastica, evidenziando come l’interesse per la chirurgia estetica stia crescendo anche nella popolazione maschile.
Un settore in evoluzione: chirurgia estetica come fenomeno sociale
Le tendenze degli ultimi anni mostrano come la chirurgia estetica in Italia non sia più percepita come un lusso o una frivolezza riservata a pochi. Con l’avanzamento delle tecnologie e una maggiore accessibilità economica, sempre più persone si rivolgono a questi interventi per migliorare il proprio benessere psicofisico. Secondo gli esperti, il post-pandemia ha giocato un ruolo fondamentale in questo processo: il cosiddetto “effetto Zoom” ha portato molti individui, costretti a confrontarsi quotidianamente con la propria immagine durante le videoconferenze, a desiderare un aspetto più curato.
Nonostante la flessione registrata nel 2020, i dati recenti dimostrano che il settore sta tornando ai numeri pre-pandemia, con un aumento significativo delle richieste di procedure, sia chirurgiche che non chirurgiche. Le previsioni per i prossimi anni sono ottimistiche: con una crescita stimata del 7% annuo, la chirurgia estetica in Italia potrebbe presto guadagnare posizioni nella classifica globale.
In conclusione, l’Italia, con i suoi professionisti riconosciuti a livello internazionale e una crescente domanda di trattamenti estetici, si conferma come uno dei principali attori nel panorama mondiale della chirurgia estetica. Un settore che, nonostante le difficoltà degli ultimi anni, continua a evolversi e a rispondere alle esigenze di una popolazione sempre più attenta alla cura del proprio aspetto e al proprio benessere.