Società

Al Bosco Verticale il RIBA Award for International Excellence 2018

Il Bosco Verticale, tra i palazzi più noti di Milano e del mondo, continua a far parlare di sé. La struttura ideata dall’architetto Stefano Boeri, infatti, ha vinto pochi giorni fa il RIBA (Royal Institute of British Architects) Award for International Excellence 2018.

Riba Award for International Excellence 2018

Un premio per l’innovazione nelle dinamiche di convivenza tra alberi e persone. La giuria ha motivato l’inserimento dei Bosco Verticale tra i 20 progetti architettonici migliori del mondo con queste parole: “Realizzando il connubio tra la biodiversità e la trafficata vita urbana e creando un proprio microclima, il Bosco Verticale influisce sulla densità e sulla qualità dell’aria, dando vita, in questo modo, a una botanica architettonica che è allo stesso tempo avvincente e sorprendente”. I nuovi giardini pensili di Babilonia (di cui puoi scoprire tutti i segreti nell’approfondimento del blog di Tiziano Codiferro) prendono forma e lo fanno a Milano, nel cuore finanziario dell’Italia.

Cos’è il Bosco Verticale

Il Bosco Verticale è davvero difficile descriverlo a parole. Non è solo un palazzo, una struttura abitativa. E’ molto altro, è una filosofia. Un’idea di architettura ed edilizia che supera i materiali tradizionali e ritrova nel verde delle foglie il suo punto di forza e la sua bellezza. Si tratta di due torri, una alta 80 metri, l’altra alta 112 metri, che ospitano quasi 17 mila tra alberi, arbusti e piante. Un numero che va ad equipararsi alla vegetazione presente in 20 mila metri quadri di bosco e sottobosco. Il tutto, però, nel cuore di una superficie urbana di 1.500 metri quadri. Un’idea che fa della via più tradizionale della sostenibilità il suo punto di forza. Sì agli alberi, al verde. No alle tecnologie che mirano a prenderne il posto.

Un incentivo per la biodiversità

Il Bosco Verticale targato Boeri contribuisce a dare vita a un ecosistema urbano, amico della biodiversità. Il bosco, con il suo verde, si presta a ospitare volatili e insetti, dando proprio vita a un vero e proprio bosco, nel cuore della città. Con lo sviluppo di questa tipologia di edifici è possibile realizzare dei parchi urbani, realizzando macchie di verde e favorendo la crescita della vegetazione spontanea della rete. L’idea vincente ha conquistato anche Parigi, dove è in corso la realizzazione del primo Bosco Verticale, per un progetto di social housing.

Un edificio che aiuta a ripulire l’aria

Il Bosco Verticale è molto più di un edificio abitativo, di una macchia di colore capace di svettare e distinguersi nell’ambito di una metropoli urbana. Questa struttura, infatti, propri per le sue peculiarità architettoniche contribuisce a ripulire l’aria, favorendo la nascita di un microclima dove le polveri sottili presenti nell’ambiente urbano vengono filtrate. Umidità e ossigeno sono pordotte dalle pinate presenti nella e sulla struttura, che allo stesso tempo assorbono CO2 e polveri, proteggono dall’irraggiamento e dalla polluzione acustica.

Gli altri vincitori

Sono venti i vincitori del prestigioso riconoscimento britannico. Sedici i Paesi del mondo in cui sono presenti. I premi sono stati assegnati a edifici di tipologia molto diversa, che vanno da progetti di infrastrutture urbane a case private. Ma non solo, ci sono anche destinazioni culturali, spazi pubblici, edifici scolastici, luoghi di culto. Da questi progetti, a settembre sarà estratta una rosa di quattro edifici destinati a disputarsi la finale in programma a novembre per l’edificio più significativo e stimolante dell’anno. Il vincitore sarà espressione dell’eccellenza del design e l’ambizione architettonica. Inoltre, sarà indicativo di una struttura capace di produrre un impatto sociale significativo.

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