Tecnologia
Home banking, ma non solo: la sicurezza online migliora con i nuovi sistemi
Sorpresa: nonostante i timori e le campagne con toni allarmistici, in Italia si stanno compiendo passi in avanti sul fronte della sicurezza digitale, soprattutto in ambito finanziario. In particolare, l’ultimo report dell’Abi rivela che nel corso del 2017 si è abbassata di molto la quota delle frodi, che hanno interessato appena un cliente su 55 mila.
Meno frodi in Italia
L’associazione degli istituti bancari del nostro Paese ha sottolineato i progressi compiuti su questo versante, ricordando in maniera esplicita le azioni messe a punto dalle banche italiane, che si sono mosse su due fronti: da un lato maggiore formazione del personale, dall’altra campagna di informazione e sensibilizzazione dei clienti mirata ad aumentare il know how sui rischi legati alla sicurezza online, che ha viaggiato via internet banking, app e in filiale.
L’home banking è più sicuro
L’affermarsi del digitale e dei servizi bancari online ha infatti reso necessario intervenire su entrambi i fronti, e l’Abi ha anche quantificato gli investimenti in questo ambito: si parla di oltre 300 milioni di euro per garantire alla clientela “operazioni” digitali più sicure, e il risultato concreto sembra dimostrare che il traguardo è stato raggiunto. Come detto, i clienti retail vittime di frode sono stati ridotti a uno su 55 mila, ovvero lo 0,0018 per cento del totale di quelli che operano su home banking.
OTP e altri strumenti funzionano (non solo nell’home banking)
Un forte supporto verso questi obiettivi arriva anche dai progressi tecnologici sul versante sicurezza e dall’adozione di nuovi protocolli per bloccare frodi e tentativi “malevoli”, che hanno interessato l’home banking e non solo; lo strumento più noto e utilizzato è forse quello delle password temporanee che, come spiega l’approfondimento di smshosting.it, possono essere applicate anche a web applications e Mobile App, inviando al cliente un codice Otp che dà accesso soltanto ai possessori della chiave cifrata.
Investimenti per le banche
Insomma, è partita la reazione al cybercrime, e anche le banche stanno facendo la propria parte: lo studio Abi Lab sulla sicurezza online informa che, sempre lungo tutto l’arco del 2017, gli istituti italiani hanno messo in campo azioni specifiche orientate a formare in maniera migliore e più ottimizzata il personale specialistico addetto alla sicurezza e il personale di filiale per la relazione diretta con la clientela e la relativa assistenza offerta in caso di anomalie. In entrambi i casi, ad attuare questa strategia sono state all’incirca 7 banche italiane su dieci.
Una campagna informativa per personale e clienti
In aggiunta a questi interventi si è operato, come accennato, per sensibilizzare la clientela sui rischi del cybercrime, svolgendo una serie di campagne in maniera multicanale: per l’assoluta maggioranza degli istituti l’informazione ha viaggiato innanzitutto sul portale di Internet Banking (per il 96 per cento delle banche rispondenti), ma moltissime sono state anche le iniziative attuato attraverso le informative presso le filiali (per il 74,1 per cento), le informative contrattualistiche (per il 59,3 per cento), mentre sotto la soglia della metà della platea sono state realizzate informative sulle App dei dispositivi mobili (per il 37 per cento) e quelle via e-mail (per il 33 per cento degli istituti).
Ma la sicurezza passa anche dal buon senso
Non bisogna infatti trascurare un aspetto legato alla sicurezza informatica, ovvero la collaborazione fattiva (e soprattutto l’attenzione alle operazioni) da parte dei clienti, che dovrebbero seguire una serie di regole legate anche al buon senso, come evitare di collegarsi a un sito clone di quello originale o consegnare a ignoti dati che le banche non chiedono mai via email (il famoso, famigerato e ancora presente phishing). Altri comportamenti per evitare truffe e brutte sorprese sono quelli di verificare sempre l’autenticità della connessione con la banca, di monitorare periodicamente i movimenti del proprio conto per assicurarsi che le transazioni riportate siano quelle effettuate e di installare e mantenere sempre aggiornato il sistema operativo e l’antivirus.