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La spesa ai tempi della quarantena: come conservare a lungo il cibo anche a casa
Fare la spesa una volta al mese è una pratica a cui non siamo molto abituati, questo probabilmente perché lasciar intercorrere un lasso così ampio di tempo tra un approvvigionamento e l’altro richiede una maggiore organizzazione e pianificazione su cosa è necessario comprare, diventando un pensiero in più che va ad aggiungersi a tutte le altre questioni che dobbiamo fronteggiare nel corso della nostra giornata. Avendo la possibilità di poter acquistare come e quando vogliamo tutto quello che desideriamo, ci capita di recarci al supermercato anche una volta al giorno, soprattutto per quei generi alimentari che non si possono conservare per lungo tempo.
L’emergenza coronavirus ci ha costretti a un cambiamento radicale delle nostre abitudini tra cui, per ragioni di sicurezza, cercare di fare la spesa il minor numero di volte possibili. Questo presenta dei problemi anche dal punto di vista della conservazione degli alimenti, dato che essi si vanno ad accumulare in grandi quantità nei frigoriferi domestici, i quali presentano anche delle differenze sostanziali rispetto alla refrigerazione industriale, caratterizzati da livelli performativi più alti.
Le problematiche della quarantena
Il periodo di stallo verificatosi nel nostro Paese a seguito della diffusione insidiosa del COVID-19 ha destato parecchia preoccupazione tra le persone, in quanto tra esse c’è stato come primo pensiero quello di non riuscire ad avere più a disposizione i prodotti alimentari che prima acquistavano abitualmente, compresi quelli basilari.
Questo timore ha portato il formarsi di numerosi assembramenti di fronte ai supermercati, affollamenti che possono rappresentare un’occasione estremamente favorevole per il virus di espandersi e contagiare così sempre più persone. Questi tipi di comportamenti, oltre a essere dannosi, sono inutili in quanto il governo ha assicurato il rifornimento costante dei punti vendita (peraltro sempre aperti) dato che i provvedimenti adottati non hanno in alcun modo limitato la filiera produttiva agroalimentare, la quale rientra nei beni di prima necessità.
La cosa importante è rispettare sempre le regole igienico-sanitarie, mantenendo la distanza di sicurezza di almeno 1 metro tra le altre persone che fanno la spesa ed indossando i guanti. Ulteriori accorgimenti vanno prestati una volta a casa: è importante lavare accuratamente frutta e verdura, soprattutto se si vogliono consumare crude.
Trucchi per conservare a lungo il cibo in casa
In una situazione eccezionale come quella descritta poco fa, bisogna cercare di adottare alcuni accorgimenti per preservare il cibo il più a lungo possibile, evitando di sprecarlo. La prima cosa da fare è disporre gli alimenti nel frigo in base alla scadenza: quelli appena acquistati vanno riposti dietro a quelli che già si trovavano al suo interno.
Per posizionare i generi alimentari in modo tale da conservarli al meglio, bisogna considerare che la temperatura del frigorifero varia a seconda dei ripiani: il freddo infatti non è distribuito uniformemente, e i cibi richiedono condizioni diverse per poter mantenere integre le loro proprietà organolettiche. La temperatura media del frigo è circa di 4°C, tuttavia nei ripiani alti c’è qualche grado in più (6-8°C) e in questa parte vanno collocati uova, latticini e vasetti che contengono salse.
Nei ripiani a metà è preferibile posizionare i cibi cotti e gli affettati. Un’importante considerazione deve essere fatta in merito ai cibi cotti, che devono essere riposti all’interno di contenitori ermetici e vanno depositati in frigo solo una volta raffreddati: questo per non danneggiare gli altri alimenti che si trovano al suo interno. Inoltre vanno posti su piani diversi rispetto ai cibi crudi, per evitare che questi li contaminino.
Nei ripiani bassi (0-2°C) vanno collocati la carne e il pesce, mentre nel cassetto è consigliabile inserire le verdure e la frutta, cibi deperibili che non possono essere portati però allo stesso tempo a temperature troppo basse. Infine nello sportello vanno depositati i prodotti che richiedono solo una leggera refrigerazione, come le bibite, a una temperatura di 10-15°C.
Conservazione in frigo “familiari” vs conservazione in frigo industriali
Nonostante queste attenzioni, la conservazione degli alimenti in frigoriferi casalinghi comporta delle difficoltà in più rispetto alla refrigerazione commerciale o industriale. I frigoriferi industriali consentono infatti di mantenere controllate le temperature ed effettuare il loro abbattimento, come i modelli di 2001 Refrigerazione, attraverso l’uso della tecnologia che, grazie ad appositi sistemi, permette di intervenire da remoto qualora insorgano dei problemi che potrebbero danneggiare i prodotti.
Esistono anche dispositivi che permettono di monitorare il livello di umidità presente all’interno degli apparecchi. Per le celle frigorifere commerciali vengono inoltre utilizzati specifici materiali con alto coefficiente di isolamento, con cui realizzare pannelli di diverso spessore che possono fungere da divisori per applicare così una diversificazione delle temperature all’interno.
A livello industriale inoltre, per lo stoccaggio della merce, vengono utilizzate delle scaffalature con diverse forme, su cui verranno conservati i prodotti in attesa di essere distribuiti ai consumatori o di essere utilizzati per preparare pietanze ai propri clienti.